Oggi Scoprirai come realizzare delle immagini uniche e da condividere andando al parco col il tuo cane. Oggi programmando l’uscita a Villa Doria Pamphilj ti svelerò il mio primo segreto fotografico. La villa si estende su ben 184 ettari ed è il Parco più grande presente a Roma.
GLI ACCESSI ALLA VILLA
Sono evidenziati in arancio sulla Mappa e comprendono: Via Aurelia Antica, Largo Martin Luther King, Via Vitellia, Via Leone XIII (Olimpica), Largo 3 giugno 1849, Via della Nocetta e Piazza di San Pancrazio. Io ti consiglio di decidere in anticipo cosa vuoi vedere, per aiutarti ti allego quindi una bella Mappa da scaricare per sfatare ogni incomprensione e organizzare la vostra passeggiata.
Se è vero che la verità “sta nel mezzo” ho deciso di utilizzare le entrate nel mezzo e accedere al cuore del Parco. Questa volta, dato che ero interessata a visitare la parte Ovest ho parcheggiato lungo la via Olimpica e ti consiglio di farlo nel lato da dove intendi entrare, in neretto troverai i miei accessi preferiti. Puoi calcolare il tuo tragitto per raggiungere il Parco cliccando sui link quì sotto
Come arrivare https://goo.gl/maps/7TnzPrSUq9GsSFUA8
Mappa Accessi https://www.google.com/maps/search/accessi+Villa+Doria+Pamphili/@41.8934125,12.4414817,14z?hl=it
Oggi ti mostrerò la parte “bucolica” immersa principalmente nella natura, a prova di bici e Colonie di Pappagalli. Questi sono parrochetti dal collare per la precisione, una specie indiana che si è insidiata in città anni fà.
Ad accogliermi entrando dall’entrata Ovest su Via Leone XIII un viale alberato, una distesa di pini e Vivi Bistrot, un ristorante molto carino con tanti tavolini colorati all’esterno dove spero presto di poter tornare per un bel pranzetto.
La Villa di cui mi sono appassionata anche grazie ai racconti redatti da Jhonatan Doria Pamphilj è stata oggetto di un bellissimo volume realizzato dalla Dott.ssa Carla Benocci per l’Archivio Storico Culturale del XVI Municipio che ne riporta con precisione ogni suo particolare. Questo luogo è davvero un patrimonio, nonostante i periodi che sta vivendo io mi auguro di cuore che possa anche solo in parte ritornare ai lustri e allo splendore che merita.
Sono sempre stata incuriosita dal Ponte Sopraelevato che si vede dall’Olimpica. Voi lo avete mai notato? Io e Miranda abbiamo iniziato la nostra passeggiata attraversandolo, vi si accede internamente ed è intitolato “Artemisia Gentileschi” in onore alla pittrice.
La Villa è divisa in tre parti: il palazzo, il teatro, i giochi d’acqua e i giardini (pars urbana che tratterò nel 2 articolo), la pineta e la limonaia (pars fructuaria), e la tenuta agricola (pars rustica). Data la vastità proverò a mostrartela dividendone la visita in due articoli per permetterti di scegliere cosa e quando andare a vederlo.
IL PRIMO SEGRETO
La luce è l’ elemento fondamentale per realizzare le foto e a dir la verità, al Sole a picco che crea le ombre nette è meglio il cielo con le nuvole perché queste diffondono la luce. Provare per credere. Il mio consiglio è di andare la mattina sul presto, all’alba è l’orario perfetto : ) ma siccome siamo diventati tutti dei dormiglioni, il primo tesoro che ti mostro è un app che si chiama “Luna“. Oltre a trattarne accuratamente i movimenti ne evidenzia i momenti più interessanti dal punto di vista della Luce. Vediamoli insieme: https://apps.apple.com/app/id1126370589
una valida alternativa per calcolare la posizione del Sole invece è https://www.suncalc.org/#/41.8875,12.4556,3/2020.11.26/11:35/1/3 Questo motore di ricerca ti mostra il percorso solare dell’intera giornata così che ti possa valutare e scegliere l’orario migliore per fare delle foto.
I momenti migliori per scattare sono all’alba e al tramonto in cui la luce appare “dorata” e perfetta per scattare bellissime immagini fin dalle 2 ore precedenti. Devi tener conto però che siamo quasi in Inverno e ogni giornata va analizzata singolarmente. Adesso è importante sensibilizzare il tuo occhio alla qualità della luce e al cambiamento della sua qualità nell’arco della giornata. In linea di massima gli ultimi telefoni, con cui scatteremo sono di grande aiuto. Io scatto principalmente con la reflex quindi in raw ed edito le mie immagini con Camera raw o Adobe Lightroom e Photoshop. In futuro ti mostrerò anche come gestire le immagini ed editarle da telefono, non vedo l’ora di trattare largamente questo sensibile argomento. Il risultato sarà quello di abbandonare una volta per tutte quei filtri pre confezionati di Instagram : ) e diventare artefice delle tue nuove immagini.
Un momento molto interessante è anche quello dell’ora blu subito dopo il tramonto. Richiede alcuni tecnicismi e velocità esecutiva poiché dura poco nella sua qualità maggiore per scattare. Se ti iscriverai alla mia Newsletter te ne parlerò nei dettagli.
Iscrivendoti infondo a questa pagina e allenandoti imparerai in poco tempo a gestire con cura tutte le possibilità che la Luce ci offre.
“La Villa” come ho scoperto chiamarla i veterani era la residenza di campagna della famiglia Pamphilj. Sotto il pontificato di Innocenzo X (1644-1655) assunse l’aspetto di una fastosa residenza nobiliare di campagna. Poi fu l’acquisizione della Villa Corsini a Porta San Pancrazio, avvenuta nel 1856 da parte del Principe Andrea V Doria Pamphilj, a rappresentarne l’ultimo grande ampliamento e forse anche gli ultimi momenti memorabili.
Nel 1939 il Comune di Roma avviò i primi espropri, e lo Stato Italiano acquisì nel 1957 il nucleo originario; parte dei 184 ettari attuali furono acquisiti dal Comune di Roma nel 1965 e nel 1971, rendendo finalmente possibile l’apertura al pubblico di questo parco meraviglioso in varie fasi, concluse il 1° maggio 1971. L’apertura di Via Leone XIII (la cosiddetta “Via Olimpica”), in occasione delle Olimpiadi del 1960, ha diviso in due parti il complesso: a est il settore più ricco di testimonianze monumentali (edifici e giardini storici, fontane, arredi) che ti mostrerò nel secondo articolo, a ovest quello più “selvaggio” e naturalisticamente più qualificato in cui ci troviamo oggi. Nonostante la bellezza indiscussa ed il patrimonio, vi colpirà lo stato in cui si trova, la verità è che occorrerebbe un organico di giardinieri e di manutenzione che attualmente non ci sono. Seppur io mi senta come una goccia in un oceano, la mia voce è fuori dal coro dei lamenti che si leggono dappertutto. Vorrei dirvi che “è il modo di vedere le cose ad attuarne il cambiamento“. Questo luogo non è ancora tornato al suo splendore ma il mio augurio è che in ognuno di noi, visitandola, scatti una scintilla che lo spinga e fare qualcosa di diverso per rispettarla. I tempi migliori arriveranno per tutti dobbiamo essere pronti (almeno per fare delle splendide foto).
Con Miranda, la mia bassotta, mi sono immersa nella passeggiata. La musica dei suoi sentieri ed il profumo di Autunno , seppur in piccola parte, ci hanno riportato al suo splendore. In che modo? Correndo da un lato all’altro per far volare i pappagalli e facendo amicizia con tutti i cani che beati ne godono lo spazio. Forse perché il loro istinto ed il loro cuore sono in grado di esserci? Questo è anche uno dei poteri della Fotografia: concentrazione e presenza.
Ora Iniziamo insieme a osservare i colori, le foglie verdi che in autunno, diventano gialle, arancioni, rosse, marroni. Questo spettacolo che ci offre la natura, secondo David Lee che ha studiato dal 1973 il colore delle foglie presso l’Università Internazionale della Florida è sottrattivo, come i colori dei pastelli sulla carta.
Il Giallo e l’arancio sono dati dai carotenoidi restano invisibili sotto il verde della clorofilla (il pigmento chimico che cattura l’energia del sole). In autunno, quando le foglie si stanno avvicinando alla fine del loro ciclo di vita, la clorofilla diminuisce e il giallo-arancione del carotene e degli altri pigmenti (che normalmente sono nascosti dal verde della clorofilla) prende il sopravvento e si rivela.
Il Rosso ed il Viola derivano dagli antociani (dal greco anthos=fiore e kyàneos=blu), che hanno una tinta rossastra-blu e la funzione di protezione contro alcuni raggi ultravioletti . Quando la clorofilla e gli antociani coesistono, il colore delle foglie può virare verso il bronzo, come nei frassini. Le specie arboree presenti sono innumerevoli e fanno del parco un sito raro e di assoluto pregio per ogni amante della botanica.
Puoi provare a fermarti davanti ad alcuni alberi, quelli che ti colpiscono, mascherina permettendo sono l’anima di questo luogo. Le loro foglie ci offrono sfumature davvero interessanti per realizzare le nostre immagini. Nel prossimo articolo, tratterò il segreto della”gestione del COLORE”. Spesso il verde è un problema nelle fotografie ma ti mostrerò come fare a renderlo piacevole nell’immagine direttamente dal telefono.
Miranda grazie alla sua bassezza l’ha vissuta completamente sommersa questa passeggiata, da bravo cane metropolitano ma comunque da tana ha iniziato a rotolarsi con una spensieratezza sublime. Tanto poi la lavo io : )
Come utilizzare le Foglie nelle nostre immagini prova a prenderne una ed a metterla nell’inquadratura
In ambito musicale a fasi alterne si susseguono Concerti ed Eventi Artistici tra i primi un Festival di musica Pop Rock degli anni 70 che non potevo non menzionare ed a seguire un cantautore che le ha dedicato un brano delizioso, ti piace?
Allora, adesso usciamo a fare le foto? prendi i bocconcini, il telefono e la pazienza. Non preoccuparti, se l’hai terminata. Preparati solo a staccare la spina e a fare un giro nel verde, il tuo cane non vede l’ora”.
Adesso lo posso dire e anche tu se hai studiato: “che la luce ci illumini”
B
Se vuoi puoi scaricarti il mio “Workbook” per fare pratica e iniziare a scattare i ritratti del tuo amico! CLICCA QUI PER SCARICARLO!
Se vorrai condividere la tua esperienza e scoprire tutti i consigli su “come fotografare il tuo cane” puoi seguirmi sui Social e condividere con me le tue immagini con l’hastag #dovetiparco